Provenza da scoprire: un tour al profumo di lavanda!

A luglio, la Provenza è un’esplosione di profumi e di colori. Tra tutti spicca il viola acceso della lavanda in fiore che, in questo periodo dell’anno, riveste i campi offrendo ai visitatori uno spettacolo indimenticabile. Ma anche il giallo dei girasoli, il verde dei boschi, il rosso delle terre d’ocra e il blu, quel blu intenso che solo il cielo provenzale sa regalare. Seguitemi in questo tour che vi aiuterà a scoprire cosa vedere in Provenza e dove trovare i più bei campi di lavanda!

Colori provenzali: il viola della lavanda...
Colori provenzali: il viola della lavanda…
... e il giallo dei girasoli!
… e il giallo dei girasoli!

In viaggio verso Manosque

Nel suo romanzo Il cammino di Santiago Paulo Coelho scrive: “Non è importante la meta, ma il cammino”. In realtà io penso che la destinazione sia decisamente importante, ma è pur vero che, durante il tragitto, si possono davvero scoprire angoli meravigliosi e inaspettati. È proprio quello che accade viaggiando verso la Provenza. Noi abbiamo scelto di percorrere la strada che attraversa le montagne, piuttosto che passare dal mare dove il traffico è sempre molto intenso: bisogna prendere l’autostrada verso Pinerolo/Bardonecchia/Frejus, uscire a Oulx a da lì proseguire verso Monginevro e Briançon, due posti spettacolari, dove è vietato non fare una sosta! La prima località è situata proprio sul valico alpino tra Italia e Francia e offre panorami a dir poco eccezionali (per spezzare il viaggio, noi ci siamo fermati una notte all’Hotel Alpis Cottia, un albergo con camere arredate in stile montano, semplici ma molto accoglienti); la seconda invece è classificata come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per via delle sue fortificazioni, che risalgono XVIII secolo. Quando viaggio verso la Provenza (una mia carissima amica abita lì e quando posso vado a trovarla!), mi fermo sempre a Briançon: a parte il suo meraviglioso castello, mi intrigano i suoi scorci caratteristici e la sua via principale, che è attraversata da un piccolo canale pieno d’acqua ed è contornata da botteghe artigianali, ristoranti, creperie e negozi di souvenir che odorano di lavanda. Insomma, un gioiellino che dovete assolutamente visitare!

Sopra e sotto: Briançon, un posto magico. Più in alto: i monti e i boschi di Monginevro
Sopra e sotto: Briançon, un posto magico. Più in alto: i monti e i boschi di Monginevro
Il Parc de la Schappe a Briançon: un'oasi verde per una sosta refrigerante!
Il Parc de la Schappe a Briançon: un’oasi verde per una sosta refrigerante!

Lasciandosi alle spalle Briançon e proseguendo verso Sisteron/Digne les Bains/Aix en Provence/Marseille, s’incontra un altro luogo da mozzare il fiato: Savines-le-Lac, un comune turistico situato sulle rive del lago di Serre-Ponçon, che attraverserete grazie a un ponte stradale nel bel mezzo delle sue acque azzurre. E si prosegue ancora, attraverso paesini caratteristici, strade di campagna costeggiate da torrenti fino alla nostra meta finale, la caratteristica cittadina di Manosque, un buon punto di partenza per diverse escursioni culturali e naturalistiche nel cuore della Provenza. Qui, essendo in dieci, abbiamo potuto affittare una villa con piscina privata in mezzo ai meleti in una struttura che ha anche degli appartamenti: La Borie, un posto bellissimo che consente una vacanza di puro relax!

La Borie: la "nostra" villa in mezzo ai meleti
La Borie: la “nostra” villa in mezzo ai meleti

L’altopiano di Valensole

Immaginate di tuffarvi in una distesa viola che v’inebria con il suo profumo: ecco, siete nel meraviglioso Plateau di Valensole, dove i campi di lavandin (il lavandin è un ibrido che cresce tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare, mentre la lavanda, più preziosa, cresce oltre gli 800 metri e si trova principalmente nella zona di Sault) si alternano a campi di grano o di girasoli. Una vera e propria esperienza multisensoriale che soddisfa la vista, ma anche e soprattutto l’olfatto: il profumo che si diffonde nell’aria è talmente forte che di solito permane anche dopo che i campi vengono tagliati, verso la metà di luglio. A Valensole tutti sono alla ricerca dello scatto perfetto e, tra i cespugli di lavanda, trovi viaggiatori fai-da-te, ragazze con abiti eleganti, sposi novelli in luna di miele e, soprattutto, decine di turisti giapponesi pronti a farsi immortalare con tanto di cappello di paglia in testa. Proseguendo da Valensole in direzione del Verdon, noi ci siamo fermati ben sette volte, con l’obiettivo di catturare la bellezza della romantica Provenza in fiore. Ci siamo riusciti? A voi l’ardua sentenza…

Il fascino romantico di Isle-sur-la-Sorgue

La chiamano la Venezia di Provenza e, anche se il paragone in effetti è un po’ azzardato, devo dire che Isle-sur-la-Sorgue, unica nel suo genere tra i villaggi provenzali, mi ha davvero colpito! Saranno le acque cristalline dei canali che la attraversano, o le ruote d’acqua in legno ricoperte di muschio verde, o forse le persiane colorate delle sue case o ancora l’atmosfera un po’ retrò delle sue botteghe dell’antiquariato… insomma, questa cittadina ha davvero un certo non so che! Da non perdere, oltre alla Chiesa Notre-Dame-des-Anges, anche il mercato dell’antiquariato situato nella zona adiacente alla stazione, il Village des Antiquaires de la Gare. Rinomata per la sua tradizione di brocante, in Europa Isle-sur-la-Sorgue è seconda solo a Londra e Saint-Ouen, un villaggio famoso per il suo mercatino delle pulci. Per il pranzo, consiglio una sosta in una delle creperie della cittadina: noi abbiamo provato La Praline che, con le sue ottime crepe dolci e salate, ci ha davvero soddisfatto.

Isle-sur-la-Sorgue: una cittadina unica nel suo genere!
Isle-sur-la-Sorgue: una cittadina unica nel suo genere!

Senanque: il simbolo della Provenza

Avete presente quella chiesa di pietra chiara in mezzo ai campi di lavanda viola immortalata in tutte le guide turistiche della Provenza? Si tratta dell’Abbazia di Senanque e, credetemi, dal vivo è anche meglio che in foto! E, anche se il colore della lavanda al mattino presto e al tramonto offre il suo spettacolo più bello, il colpo d’occhio quando si arriva all’abbazia in qualsiasi ora del giorno è comunque incredibile. I filari, disposti in maniera perfetta e curati nei minimi particolari dai monaci del luogo, arrivano a sfiorare la facciata della chiesa (anzi sembrano quasi entrarci dentro!) e il contrasto di colori è affascinante. L’abbazia, che risale al 1148, è uno degli esempi di architettura cistercense più importanti della Francia: se siete in gruppo e volete visitare gli interni meglio prenotare un tour guidato (per info: https://www.senanque.fr/); se invece preferite una visita in autonomia, sappiate che l’ingresso è comunque a pagamento e che dovrete fare un po’ di coda prima di entrare.  Sulla via di ritorno da Senanque a Manosque, il nostro quartier generale, ci siamo imbattuti nel paesino di Gordes, un piccolo presepe arroccato la cui vista in lontananza lascia senza fiato. Noi non siamo riusciti a visitarlo, ma di certo merita una sosta…

L'Abbazia di Senanque: una meta da non perdere!
L’Abbazia di Senanque: una meta da non perdere!
Il paese arroccato di Gordes sembra un presepe...
Il paese arroccato di Gordes sembra un presepe…

Alla scoperta delle Gole del Verdon!

Dopo tanti anni di toccate e fughe in Provenza, ho finalmente realizzato un mio desiderio: entrare nel cuore delle Gole del Verdon, il fiume che, nei millenni, ha scavato la roccia fino a creare il canyon più impressionante d’Europa! Il paesaggio è da cartolina: il grigio delle falesie rivestite da una natura lussureggiante e rigogliosa si tuffa letteralmente nelle acque color verde smeraldo del fiume. Attraversare il canyon a bordo di una barca (noi ne abbiamo affittata una elettrica in uno dei punti di noleggio lungo le rive del Lac de Sainte-Croix: sono un po’ care ma ne vale la pena!) è un’esperienza emozionante, anche se in estate le persone che affittano un mezzo per percorrere il fiume sono cosi tante, che si rischia di trovare un gran bel… traffico! Ma se riuscirete ad “astrarvi” dalla confusione dei turisti rumorosi a bordo dei loro pedalò, questa esperienza vi regalerà una vera e propria immersione nella natura incontaminata che non dimenticherete facilmente! Il consiglio è quello di recarsi molto presto sul luogo per potervi assicurare una barca: sono molto richieste.

Alle Gole del Verdon lo sguardo si perde nel verde delle acque e della natura incontaminata
Alle Gole del Verdon lo sguardo si perde nel verde delle acque e della natura incontaminata

Dopo la visita alle gole e un veloce picnic (con bagno!) sulle rive del lago, abbiamo fatto tappa in un antico villaggio medievale, dove il tempo sembra essersi fermato: Moustiers-Sainte-Marie. Incastonato nella roccia come una perla preziosa, si trova nel bel mezzo di due rupi attraversate da un ruscello ed è un posto davvero magico. Un dedalo di viuzze di ciottoli, contornate da botteghe e ristoranti, vi condurranno nel centro del villaggio e poi, ancora più in alto, alla Chapelle Notre-Dame de Beauvoir. E, prima di tornare a casa, voltatevi ancora una volta ad ammirare il paese e alzate lo sguardo verso il cielo: vedrete una stellina “sospesa” tra le due pareti di roccia: è il simbolo di Moustiers-Sainte-Marie e, se sarete fortunati a trovarvi lì all’ora del tramonto, la vedrete brillare alla calda luce del sole.

Il tempo si è fermato a Moustiers-Sainte-Marie...
Il tempo si è fermato a Moustiers-Sainte-Marie…

Il Colorado Provenzale: una tavolozza di colori!

Un tour in Provenza è un vero e proprio viaggio nei colori. E in questa zona la natura è davvero generosa e ne offre di spettacolari. E dopo aver ammirato il viola della lavanda, il giallo del grano e dei girasoli e il verde smeraldo del fiume Verdon, qui è il turno del rosso fuoco delle terre d’Ocra. Sono due le zone dove si possono visitare le antiche miniere: il Sentiero delle Ocre di Roussillon, un paesino caratteristico che merita sicuramente una visita, e il Colorado Provenzale di Rustrel, nelle vicinanze di Apt, proprio nel cuore del Luberon. Noi abbiamo scelto il secondo. L’ingresso è gratuito (mentre a Roussillon è a pagamento, qui si paga solo il parcheggio) e, dopo un breve sentiero nei boschi, la terra sotto ai piedi inizia a diventare giallo pallido, poi arancione, poi rosso vivo. E poi lo spettacolo: formazioni rocciose, colonne e piramidi di diverse sfumature che lasciano a bocca aperta! Chiamato “colorado” per la somiglianza con il Bryce Canyon negli USA (anche se ovviamente stiamo parlando di altre dimensioni…), quello provenzale è un vero e proprio trionfo di colori. I percorsi sono di diversa durata e potete scegliere quello che preferite. Il consiglio è però di indossare scarpe e abiti comodi e adatti a essere sporcati e di rassegnarsi al fatto che tutti, ma in particolar modo i bambini, torneranno a casa con indumenti, faccia, gambe e mani decisamente… rossicce! Una nota importante: spesso in estate il sentiero è chiuso negli orari più caldi per rischio di incendi. Prima di programmare la vostra visita perciò date un’occhiata al sito ufficiale https://www.coloradoprovencal.fr/: troverete un numero verde da chiamare per verificare gli orari di apertura.  

I colori trionfano al Colorado Provenzale
I colori della natura trionfano al Colorado Provenzale

Dopo aver visitato il canyon, abbiamo fatto una pausa ad Apt, una graziosa cittadina di origine romana, e abbiamo pranzato a Le Chant de l’Heure in Rue Saint-Pierre, una deliziosa creperie dall’atmosfera provenzale con alcuni angoli davvero suggestivi e ottime galette bretonne, crepe salate con l’impasto di grano saraceno tipiche della zona che vi consiglio caldamente. Poi abbiamo fatto un breve giro tra le viuzze in cerca di qualche souvenir. Insomma, una giornata incantevole!

Il mare di Carry-le-Rouet e il fascino discreto di Manosque

Prima di tornare a casa ci siamo concessi una giornata al mare per rilassarci un po’ dopo i giorni di tour. Abbiamo cercato un posto comodo, facilmente raggiungibile con l’auto. E nonostante la zona delle Calanques sia sicuramente più selvaggia e affascinante, abbiamo optato per una piccola località turistica a circa 30 chilometri da Marsiglia: Carry-le-Rouet. Qui ci siamo letteralmente “spaparanzati” al sole e, a pranzo, abbiamo gustato alcune specialità locali, tra cui le cozze alla piastra servite con patatine fritte, presso il ristorante La Crique, che consiglio vivamente.

E dopo il mare, un’ultima giornata a Manosque, la cittadina che ci ha ospitato per più di una settimana. Il centro storico, abbellito da piazzette caratteristiche, ospita la Chiesa di Notre-Dame-de-Romigier, di origine romanica, ed è racchiuso da quattro porte di cui solo due sono rimaste perfettamente intatte: la Porta Saunerie e la Porta Soubeyran. Se invece volete ammirare Manosque e la zona circostante dall’alto, circondati dalla frescura degli ulivi, vi consiglio di salire sulla collina Mont-d’Or, da cui potrete godere di un bellissimo panorama. Infine, una vera chicca per gli amanti dei profumi: Manosque ospita la fabbrica de L’Occitane en Provence, che può essere visitata su prenotazione per scoprirne tutte le essenze e le fragranze.

Cosa vedere in Provenza in 8 giorni

Day 1: Monginevro e Briançon
Day 2: Arrivo a Manosque
Day 3: Plateau di Valensole
Day 4: Isle-sur-la-Sorgue e Abbazia di Senanque
Day 5: Gole del Verdon e Moustiers-Sainte-Marie
Day 6: Colorado Provenzale e Apt
Day 7: Relax a Carry-le-Rouet
Day 8: Manosque